Sì, la Formula 1 ha subito una trasformazione radicale, passando dall'era ruggente dei motori a combustione interna a quella, diciamolo pure, piuttosto silenziosa dei motori ibridi. Niente di nuovo sul fronte occidentale, se non che dopo il GP di Imola questa innovazione è andata di traverso anche a più di qualcuno che fino al giovedì era tra i sostenitori di questa era.
Ok, non c'è niente di male nell'innovazione tecnologica e nel progresso, ma c'è qualcosa di ironico, se non proprio comico, nel vedere i video promozionali della moderna F1: tra curve mozzafiato e sorpassi da cardiopalma, i rumori che accompagnano queste immagini sono quelli dei motori non ibridi, i cari vecchi V8, V10 e V12.
Vettel con la McLaren MP4/8 di Senna sull’Enzo e Dino Ferrari ha riaperto la ferita, la stessa che Alonso aveva aperto nel 2020 girando con la Renault R25 V10 ad Abu Dhabi con Hamilton che fermò un’intervista per godere di quell’istante.
Sì, perché, ammettiamolo, quei rombi possenti che facevano vibrare anche l'ultimo bullone del telaio, oggi sono sostituiti da un suono più simile a quello di un elettrodomestico ben oliato. Ma quando si tratta di catturare l'attenzione del pubblico, gli spot pubblicitari non ci pensano due volte a rispolverare l'audio vintage, regalando a tutti noi un tuffo nel passato, quando il rumore c'era davvero. Insomma, è come se per promuovere una nuova rock band si usassero le tracce dei Led Zeppelin: funziona, ma c'è un pizzico di malizia.
Servirebbe forse solo il coraggio di osare: mondiale 2026 con i regolamenti 1998, magari utilizzando accorgimenti per la sicurezza che nel frattempo sono diventati fondamentali, questo non si discute.
A proposito di osare, non sono fan delle livree che cambiano, dei caschi sempre diversi e di tutte queste diavolerie da social, ma in McLaren sono gli unici che ci credono per davvero e che osano: dopo la Gulf, la “quasi” Marlboro… vogliamo parlare della livrea speciale per Senna a Monte-Carlo 2024?